Oggi è la domenica di Natale, il Natale dell’anno 2022. E’ stato un lungo anno per quel che mi riguarda, un anno definito da grandi successi così come altrettanti dolori.
Una persona a me cara mi ha detto che mi ammira molto: nonostante io soffra e senta tanta fatica, quando qualcosa sento che non funziona o non mi procura serenità e benessere, mi attivo per trovare soluzioni; insomma non resto con le mani in mano ma cerco di cambiare la situazione.
Sono grata a questa persona a me vicina, perché da sola non ero mai riuscita a leggerla a questo modo.
Questo anno ho seriamente pensato di aver toccato il fondo, una cosa però che mi ha permesso di risalire è stato chiedere aiuto. Anche se resta ancora per molti un tabù sociale, ho intrapreso un percorso di psicoterapia, affiancata da uno psichiatra che mi ha seguita per tutta l’estate.
Ho deciso di raccontare questo, non perché non sia soddisfatta di questo anno in conclusione; molti di voi avranno visto quanti successi e quanti traguardi raggiunti nella lista dei miei desideri. Ci tengo tuttavia a considerare parte di questi successi una conseguenza di quel lavoro intrapreso con l’aiuto e il sostegno della psicologia. In questo periodo ho preso consapevolezza del mio copione, dei miei schemi interni ormai obsoleti e che mi procuravano malessere. In maniera del tutto repentina e inaspettata con l’arrivo dell’autunno (quello che spesso consideriamo un primo Capodanno, perché dopo l’estate tutti quanti vogliamo reinventarci per riprendere quello che si è messo in pausa) ho messo confini, li ho chiariti dentro di me e inevitabilmente con gli altri, ho capito ciò che è buono per me, e ho scelto ciò che non può avere più spazio; ho imparato che non tutto è mia responsabilità, ho trovato tanti vasi dove poter essere me stessa e non un unico vaso con l’articolo determinativo davanti.
Scelgo quindi oggi di scrivere questo articolo mettendo in vetrina il mio personalissimo sentire, raccontando anche come chiuderò questo anno così speciale. Per la prima volta nella vita sento di poter davvero tirare le somme e fare la lista dei buoni propositi per l’anno che verrà.
La mia prima esperienza come tutor di tirocinio accademico
Come già detto più volte lavoro da ormai sei anni presso la Pediatria di Verona con l’UOS di Malattie Metaboliche Ereditarie come collaboratrice di AISMME. Da questa estate abbiamo messo a disposizione la nostra sede come luogo di tirocini universitari, con l’Università degli Studi di Verona.
Da ottobre a dicembre ho avuto l’immenso piacere di incontrare una ragazza davvero talentosa. Anche lei ha una storia e un bagaglio unico, e si è integrata velocemente nella realtà che in questi anni ho creato, facendomi spazio.
Nel ruolo di tutor di tirocinio ho potuto sperimentarmi anche da un altro punto di vista. Da qualche anno sono già docente al master universitario di Biblioterapia, ma guidare una persona e sostenerla nella sua crescita personale e professionale, mostrandole il mio lavoro, mi ha fatto riflettere anche su quello che sono oggi e come sono cresciuta anche io professionalmente.
Mi è piaciuto trasmettere e costruire assieme a lei nuovi strumenti per migliorare la qualità educativa da offrire alle nostre famiglie e ai nostri piccoli e grandi pazienti. Ha compreso facilmente i bisogni che negli anni stiamo costruendo per queste persone e si è anche interessata alle patologie metaboliche, all’approccio della medicina narrativa e della biblioterapia. La sua formazione è in ambito psicologico, ma anche l’aspetto formativo ed educativo permette un’integrazione da un punto di vista di promozione del benessere. Ha potuto toccare con mano alcuni incontri di formazione e informazione sulla conoscenza delle malattie metaboliche, ha sperimentato un affiancamento durante i colloqui psicologici o i colloqui di educazione alimentare, apportando sempre il suo contributo e la sua curiosità.
Chiudere l’anno con questo nuovo traguardo raggiunto è per me fonte di soddisfazione, è un segnale molto significativo in quanto mi ha permesso di comprendere che mi piace il ruolo di tutor e di promozione di carriera delle persone che incontro, cercando di stimolarle, di capire i desideri professionali e tirarli fuori affinché possa verificarsi uno scambio reciproco e arricchente.
Così come coi libri, con le persone sento di poter tirar fuori le risorse che esprimono tutte le loro personalissime sfumature.
Nuovi incontri editoriali
Sulla stessa lunghezza d’onda posso ritenermi soddisfatta della mia nuova attività intrapresa con gli scrittori emergenti e indipendenti. Ho conosciuto storie spettacolari e incontrato persone altrettanto spettacolari. Il 2022 è stato l’anno di cucire relazioni nuove, inizialmente professionali, che poi si sono trasformate in qualcosa di molto più prezioso. Anche a Capraia – di cui parlerò in un prossimo articolo – è stata un luogo che mi ha visto coinvolta per un festival filosofico e creativo, ma la magia di quel luogo mi ha rapita e attratta. Ci sono infatti ritornata anche per le amicizie che si sono intessute in quel tempo.
Questo è il mio modo di lavorare, intessere relazioni così da promuovere incontri, scambi e amicizia, oltre che unire storie, luoghi, narrazioni e come sempre, soprattutto, libri.